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28 aprile

Erano tutti in cerchio, con Paolo isolato al centro, e le loro ombre si allungavano nella luce del tramonto: guardavano tutti verso di me aspettando che parlassi.

-L'indagine non sarebbe stata difficile se voi non aveste tentato di sviarmi. Voi avete cercato di darmi un'immagine della vostra società in cui ha importanza soltanto la logica dell'efficienza e del profitto; di conseguenza l'unico movente dell'omicidio di Carlo doveva essere l'interesse economico. Quindi era automatico che Marco fosse considerato colpevole; e con questo facevate il gioco dell'assassino.

Osservai le loro reazioni: avevo ancora tutta la loro attenzione ma mi stavo già giocando la popolarità conquistata con la scoperta del colpevole. Ma ormai ero in ballo e dovevo ballare:

-Al contrario in una comunità piccola e chiusa come la vostra si accumulano rancori e rivalità, che non scoppiano per forza di abitudine più che per stima reciproca. Ma questo equilibrio è fragile, e basta un piccolo cambiamento perchè le relazioni diventino instabili e questa correttezza reciproca crolli come un castello di carte, scoprendo un groviglio di odii repressi. Perciò per risolvere il caso bastava considerare che cosa era cambiato: per esempio chi era arrivato recentemente. L'ultimo ad entrare a far parte della Compagnia era stato Marco, e quindi era probabilmente lui la causa del delitto...

-Ma allora tu accusi ancora Marco? -fece esterefatta Benedetta.

-Naturalmente no. Ma Marco aveva provocato un cambiamento, che voi avete cercato di tenermi accuratamente nascosto: aveva portato via a Paolo la sua donna, Laura, e perfino la sua figlia. Perciò la vera vittima del delitto doveva essere Marco. Infatti Paolo aveva previsto con esattezza le vostre reazioni: per questo aveva colto l'occasione di uccidere Carlo al momento in cui Marco poteva avere interesse economico ad ucciderlo; e per non lasciare dubbi aveva usato la pistola di Marco. In questo modo sperava di far condannare Marco per omicidio, e con ciò non solo vendicarsi ma forse addirittura avere campo libero per tentare di riconquistare Laura. Aveva però commesso due imprudenze: aveva sottovalutato le difese tecnologiche inventate da Andrea, e non aveva considerato la presenza di un osservatore esterno che non aveva il vostro stesso modo di pensare. A causa della prima imprudenza è stato costretto a commettere il secondo delitto per coprire il primo, e neanche questo è bastato, perchè Andrea era molto più abile di lui nell'informatica, e anche perchè c'era chi continuava a cercare il colpevole invece di collaborare con lui nell'eliminare Marco.

Mi resi conto solo quando ebbi finito che avevo rinunciato a tutti i trucchi diplomatici che si imparano alla Scuola Magistrale della Corporazione. Infatti il mio discorso fu accolto da un silenzio tombale. Finalmente Emilio riprese il controllo dell'assemblea:

-Va bene...adesso passiamo alle votazioni. Chi vota per la condanna di Paolo all'espulsione dalla Compagnia dei Pozzi del Nord Ovest?

Tutte le mani si alzarono, salvo quella di Paolo (e la mia, perchè io non ero un socio con diritto di voto).

-Perciò la Compagnia espelle Paolo; tutti i soci sono esentati da qualsiasi obbligo nei suoi confronti. -riprese Emilio- E ora vogliamo passare alla seconda votazione?

Un mormorio di approvazione attraversò l'assemblea mentre io avevo l'impressione di aver perso il filo del discorso: su cosa altro si doveva votare? Emilio continuò:

-Chi vota per la destituzione di Antonio dal posto di maestro di questa comunità?

-Ma perchè dovreste destituirmi? -chiesi.

-Non ti ricordi cosa dice l'articolo 3, comma primo: ``il maestro non deve interferire nell'organizzazione interna delle società in cui opera, nè tramite l'espressione del suo pensiero...'', eccetera?

La votazione andò molto male per me. Solo Marco e Laura, Benedetta e Alberto, Giorgio e pochissimi altri votarono in mio favore. Allora Benedetta mi prese sottobraccio e mi portò verso l'elicottero:

-A me dispiace, ma è meglio che te ne vai subito; ti accompagno all'aeroporto.

-Le spese di viaggio sono a vostro carico, secondo il contratto; sono veramente arrabbiati se sono persino disposti ad affrontare delle spese per liberarsi di me. -fu il mio acido commento- Ma ora spiegami che cosa succederà a Paolo.

-Vieni, te lo mostrerò dall'elicottero.


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Andrea MILANI
Sat Aug 17 15:26:08 MET_DST 1996